sabato 16 febbraio 2013

Giulia Poggi

Dal lontano 21 ottobre del 1996, giorno della prima puntata di Un Posto al sole, la sua parrucca color zucca marcia si è introdotta nelle nostre case e si è impossessata di tutti noi. 
E' lei che ci ha dato l'ispirazione per la nascita di questo blog.
E' lei che rappresenta la concorrente ideale della puntata madre di "Come (cazzo) ti vesti".
E' lei che riesce a essere vestita nel 2013 come se fossimo ancora nel 1953.
E' lei che riesce a farci bestemmiare in aramaico ogni volta che esclama "Ho una montagna di lavoro che mi aspetta al centro d'ascolto". Anche se in quel
cazzo di centro d'ascolto non entra nessuno dalla seconda guerra punica.
E' lei, Giulia Poggi, la peggiore assistente sociale del dopoguerra (punica). Anche se non lo danno a vedere, sul set la odiano tutti. 
Pensateci. Gli autori non la infilano in una storia di sesso dai tempi di quell'ubriacone di Luca De Sanctis.
I costumisti la vestono come in uno spot di Carosello.
I truccatori le consentono di portare in testa quel parruccone arancione, facendole credere di essere la Moira Orfei di Posillipo.
Qualche anno fa sembrava che ce ne fossimo liberati, quando aveva seguito il padre naturale di Niko in Albania, ma il povero Petrit l'aveva prontamente caricata su un barcone diretto in Italia, dove era riuscita a spaccare i maroni finanche agli scafisti, cercando di redimerli e di invitarli al centro d'ascolto. Adesso confidiamo tutti nella vendetta degli albanesi...

2 commenti:

  1. Non dimentichiamoci...ke aveva puntati Vintariello ke ha preferito il gabbio

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  2. non temere, pubblicheremo presto dei post che tratteranno questa storia d'amore incompiuta che ha toccato i cuori di tutti noi!! ;-))

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