sabato 27 luglio 2013

Silvia, la ragazza con l'anello di perla




Tempo fa avevamo definito la proposta di matrimonio fatta da Filippo a Serena come la peggiore del secolo. Col senno di poi, sentiamo di scusarci col giovane Sartori, scalzato nella classifica degli eroi romantici dall’uomo fantasioso in amore come un orango in calore e protagonista di una dichiarazione sdolcinata quanto la danza propiziatoria degli All Blaks. Ci riferiamo ovviamente a Michele Saviani e alla sua vomitevole proposta di matrimonio!
Eppure, le premesse per stupire c’erano tutte: Michè che si organizza con Niko per far giungere un’ignara Silvia a Caffè Vulcano e trovare lì Teresa, stranamente solidale col genero (anche se  fino a 2 mesi fa lo
avrebbe volentieri inseguito col battipanni, causa Maddalena) e una romantica ispirazione letteraria su suggerimento di Viola (la quale, in fase di depressione post-allegato voluminoso, sta leggendo tutti i romanzi d’amore scritti dall’anno mille ad oggi).

Ci aspettavamo di vedere Caffè Vulcano vuoto, addobbato con candele, petali di fiori, luci soffuse e il futuro sposo in smoking che si inginocchia al cospetto della sua bella e le chiede di sposarlo, con tanto di solitario da 150 carati come “risarcimento danni” per tutte le corna messe negli ultimi mesi... E invece?

E invece il locale, aperto al pubblico, ha registrato proprio in quel giorno il record di incassi: mai visto così pieno di gente assetata e chiassosa. Michele, invece di restare solo con Silvia, incomprensibilmente invita nell’ordine: Viola, che sciorina a memoria Madame Bovary; Teresa, con in borsa il battipanni retraibile in caso di fuga del genero; la fanfara dell’Esercito e le Frecce Tricolori, fautrici di un’atmosfera soft. E lui? solito abbigliamento da profugo, barba sempre più incolta, panza in evidenza, sguardo catatonico e faccia a peste mentre chiede alla sua bella di sposarlo.

Per convincerla, le porge orgoglioso il meraviglioso e costosissimo pegno d’amore comprato apposta per lei: un anello d’argento annerito con una minuscola perla sbiadita, coltivata non già nei notissimi bacini del Giappone ma presumibilmente nel nostrano Lago Patria, tra cozze avariate e alghe radioattive.
È chiaro che il prezioso (?!) appariva palesemente riciclato, in quanto la scatolina di cartone blu (mica vellutino!) era oversize rispetto alla reale grandezza dell’anello. È probabile che la confezione contenesse in origine orecchini pendenti con diamanti comprati dal fedifrago per qualche ex amante e non più regalati alla luce di qualche pentimento. 

Ok, c’è la crisi, ma Michele “mano tirata” Saviani dove caspita avrà preso quel pacchianissimo anello? 

-  In una busta di patatine comprata mezz’ora prima a Caffè Vulcano.
- Sulla bancarella di Maddalena in uno dei suoi tanti approcci pre-corna.
-  In prestito da Renato, altra "mano tirata" di Palazzo Palladini.
-  Dallo stesso rigattiere pregiudicato che gli fornisce quegli orribili anelli che indossa quotidianamente. Da notare in particolare quello d'oro all'anulare destro. Neanche Don Nunzio Vintariello avrebbe il coraggio di metterlo al dito...

6 commenti:

  1. ma le perle non portano lacrime?? :-)

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  2. rimpiango di non aver visto la puntata! cmq avete reso benissimo l'idea!! gli sceneggiatori sono dei geni!!!

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  3. Il vostro miglior post! XD (Vabbè, lo dico ogni volta perché poi mi stupite sempre in meglio!)

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    1. grazie mille Anonimo!!! aspettiamo altri commenti ai nuovi post!!!! continua a seguirci!! ciao!! :-D

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